Caravaggio a Napoli

"Caravaggio. La Presa di Cristo dalla Collezione Ruffo" dal 2 marzo al 16 giugno 2024 in Via dei Tribunali 213

Palazzo Ricca a Napoli, storica sede della Fondazione Banco di Napoli, dal 2 marzo al 16 giugno 2024 ospita in mostra un vero capolavoro sconosciuto: la prima versione della famosa composizione del Caravaggio raffigurante “La presa di Cristo”.
L’evento è realizzato in stretta collaborazione dalla Fondazione Meeting del Mare C.R.E.A. (Cultura, Religioni e Arte) – istituto di cultura che ha sede nel Cilento a Camerota, e che realizza importanti progetti d’arte e mostre in tutta Italia, in particolar modo nelle regioni del Sud, con lo scopo di fare, della bellezza, un potente veicolo di promozione umana e sociale, e la Fondazione Banco di Napoli, autorevole istituzione socio-culturale della città di Napoli e autentico riferimento programmatico per tante realtà economiche e sociali che orbitano nel Meridione d’Italia. L’evento è patrocinato dal Ministero della Cultura, dalla Regione Campania e dalla Città di Napoli.

LA STORIA
Il capolavoro di Caravaggio viene esposto al pubblico dopo un intervento di accurato restauro e una intensa attività di studio, effettuata anche attraverso indagini diagnostiche. L’opera infatti era stata esposta soltanto nel 1951 alla storica “Mostra del Caravaggio e dei caravaggeschi” tenuta presso il Palazzo Reale di Milano a cura di Roberto Longhi, quando si presentava sporca e con varie ridipinture, rimosse dopo il recente restauro. Le indagini hanno evidenziato radicali cambiamenti ed estesi pentimenti, che ne avvalorano l’assoluta autografia, confermata per la sua qualità molto alta da autorevoli studiosi sin dalla sua ricomparsa nel 2003. In ragione della sua eccezionalità il quadro è stato notificato dallo Stato Italiano con Decreto del 2 dicembre 2004 del Ministro dei Beni Culturali come opere di particolare interesse per la Nazione. Ne vengono documentate per la prima volta in mostra le prestigiose provenienze: la collezione Mattei, la collezione Colonna di Stigliano e la collezione Ruffo di Calabria, per il cui tramite è pervenuta presso all’attuale proprietario.

IL DIPINTO
La Presa di Cristo della collezione Mattei, nota attraverso numerose copie e presunti originali, è una delle composizioni spiritualmente più intense e ricche di pathos dell’attività romana di Michelangelo Merisi da Caravaggio (Milano 1571 – Porto Ercole 1610). Essa costituisce un vero corrispettivo a destinazione privata delle stupefacenti tele della cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi (1599-1600) e della cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo (1600), che segnano una radicale svolta in termini espressivi nella produzione dell’artista lombardo, dopo la prevalenza di soggetti di genere e a tema mitologico degli anni precedenti. In questa sede si ripercorre la controversa storia della potente invenzione caravaggesca e delle sue testimonianze pittoriche, che hanno un vertice nelle due redazioni della raccolta Ruffo di Calabria, ritrovata da Roberto Longhi nel 1943, e della Compagnia dei Gesuiti di Dublino, in deposito presso la National Gallery of Ireland dal 1993. Le due versioni sono entrambe autografe, ma dotate di autonomia formale ed espressiva, con una precedenza della versione Ruffo, di cui quella irlandese è una replica con varianti rivisitata nelle caratteristiche pittoriche e d’impianto, migliorandone il classico decoro in senso iconografico ed estetico rispetto al carattere “espressionista” e fortemente drammatico del prototipo. Nessuna opera di Caravaggio ha conosciuto nelle sue redazioni principali vicende collezionistiche così travagliate, con la pubblicazione di un romanzo thriller, un rocambolesco furto e una paradossale vicenda giudiziaria, che da sola meriterebbe una trattazione specifica. La complessità d’impianto, i contenuti iconografici, iconologici e concettuali della composizione caravaggesca, che non ha corrispettivi nelle opere del Merisi a destinazione privata, paragonabile per le problematiche sottese a quelle delle pale d’altare, merita una trattazione monografica, oggetto di questo evento.

LA MOSTRA
La mostra evento sarà corredata dalla esposizione di pannelli didattici che documentano la storia della composizione, attraverso una ricerca delle varie copie e una meticolosa documentazione di tutti i risultati diagnostici effettuati nell’ultimo ventennio. L’esposizione del dipinto si concentrerà negli ambienti del piano nobile di Palazzo Ricca, impegnando le incantevoli sale barocche affrescate da Giacinto Diana. L’accesso principale alla mostra sarà quello dello scalone monumentale del Palazzo, notevole architettura rinascimentale in pietra lavica scolpita, con accesso per diversamente abili attraverso ascensore. Il percorso espositivo si suddividerà in due momenti: il primo, che conduce all’opera di Caravaggio, e un secondo, attraverso il quale si potrà accedere ad uno spazio dedicato del Museo ilCartastorie nonché all’Archivio Storico del Banco di Napoli. In questo scrigno ricco di documenti e storie, si potranno visionare i documenti autentici che testimoniano gli accordi di pagamento delle opere più significative realizzate da Caravaggio durante il suo soggiorno napoletano e fruire delle installazioni narranti del Museo ilCartastorie. L’Archivio Storico del Banco di Napoli, infatti, con circa ottanta chilometri di scaffalature, è l’archivio più corposo al mondo, custode di preziosi documenti bancari di matrice caravaggesca che definiscono, nel percorso della mostra, una evidente sintassi tra la finalità dell’evento e la natura del sito di interesse storico-culturale nel quale è ospitato.

BIGLIETTI
Go2, TicketOne e sede mostra

SEDE
Napoli, Palazzo Ricca
Via dei Tribunali, 213

TARIFFE
Intero: 10,00 €

Ridotto (da 12 a 17 anni e scuole): 5,00 €

Gratuito (da 0 a 11 anni e disabili con accompagnatore)

ORARI
Lunedì: chiuso
Martedì: dalle 10:00 alle 18:00;
Mercoledì: dalle 10:00 alle 18:00;
Giovedì: dalle 10:00 alle 18:00;
Venerdì: dalle 10:00 alle 18:00;
Sabato: dalle 10:00 alle 18:00;
Domenica: dalle 10:00 alle 18:00;

INFO
www.ilcartastorie.it
www.fondazionebanconapoli.it

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